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Francesco Ruschi Sold at Auction Prices

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    • Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attribuito
      Sep. 19, 2024

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attribuito

      Est: €5,000 - €8,000

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attribuito Sacra Famiglia e santi Giustina, Giovanni Battista, Francesco e Girolamo Olio su tela 96,5 x 60,5 cm Provenienza: asta di Christie's Roma del 17/12/2003, lotto 387, attribuito ad Antonio Zanchi. In quest'opera, come sovente nel suo periodo veneziano, Ruschi prende spunto dai grandi esempi di Paolo Veronese, riducendoli a misure consone all'ambito privato. In questo caso buona parte della tela si rifà alla Sacra Famiglia e Santi (detta Pala di San Zaccaria) oggi conservata alle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Mantiene la figura di San Gerolamo, ma sostituisce quella in vesti cardinalizie originale con l'immagine ignuda del medesimo santo desunta da quella dipinta da Johann Liss per la chiesa dei Tolentini di Venezia, quasi a voler siglare lo stile pittorico del tempo a Venezia, in parte fermo e legato ai fasti passati e in parte pronto ad accogliere nuovi stimoli "foresti" giunti grazie all'arrivo di Domenico Fetti, Giovanni Battista Langetti e del già citato Johann Liss. Inoltre, a suggellare l'importanza di quest'opera e la capacità del suo autore, va sottolineato come arricchisce la scena dipingendo un angelo che regge il tendame alle spalle della Vergine. Francesco, dopo un apprendistato nella bottega del Cavalier d’Arpino, fu a stretto contatto con alcune personalità di spicco del caravaggismo romano degli anni Venti. Nello stesso tempo coltivò l’amicizia con Francesco Albani, e s’interessò a quanto proposto da Pietro da Cortona. Tra il 1628 e il 1629 giunse a Venezia, probabilmente al seguito del padre medico. L’ambiente veneziano impresse sulla sua tavolozza un amore verso Veronese, percepibile nei dipinti degli anni Trenta. Secondo lo storiografo Carlo Ridolfi, a Ruschi fu chiesto, dalle autorità della Serenissima, di «rinnovare» due teleri del Tintoretto in Palazzo Ducale, visto che lo consideravano in grado di comprendere e calarsi nello stile del grande maestro veneziano meglio di altri. Tra il 1639 e il 1651 si dedicò a uno degli incarichi più impegnativi e prestigiosi, come la decorazione del soffitto della chiesa di S. Anna a Venezia, alcuni dipinti di storia romana e con episodi biblici per il collezionismo privato, riconoscibili per i contorni netti e le cromie ricche dai toni acidi e stridenti, in cui emerge la sua vocazione decorativa, elaborata in un classicismo accademico. A lui deve qualcosa il Carpioni, ma soprattutto la generazione di pittori nati anche grazie al suo apporto: Giovanni Carboncino, Valentin Lefèbre, Giovanni Antonio Flumiani oltre a Antonio Zanchi, Pietro Negri, Francesco Rosa e Federico Cervelli, che il Temanza (1738, 1963, p. 84) ci dice essere stati suoi allievi. Francesco Ruschi (Rome 1600/1610 - Treviso 1661) attributed Holy Family and Saints Justine, John the Baptist, Francis and Jerome Oil on canvas 96,5 x 60,5 cm Provenance: Christie's Rome auction of 17/12/2003, lot 387, attributed to Antonio Zanchi. In this artwork, as was often the case in his Venetian period, Ruschi took his cue from the great examples of Paolo Veronese, reducing them to sizes appropriate to the private sphere. In this case, much of the canvas is based on the Sacred Family and Saints (known as the Pala di San Zaccaria) now in the Gallerie dell'Accademia in Venice. It retains the figure of St. Jerome but replaces the one in the original cardinal's robes with the naked image of the same saint taken from the one painted by Johann Liss for the Tolentini church in Venice, as if to seal the pictorial style of the time in Venice, partly firm and tied to past splendour and partly ready to welcome new "foreign" stimuli that arrived thanks to the arrival of Domenico Fetti, Giovanni Battista Langetti and the aforementioned Johann Liss. Moreover, to seal the importance of this artwork and the skill of its author, it should be emphasised how he enriched the scene by painting an angel holding the curtain behind the Virgin.

      Lucas Aste
    • Francesco Ruschi, um 1605 Rom – 1661 Treviso, zugeschrieben
      Jun. 27, 2024

      Francesco Ruschi, um 1605 Rom – 1661 Treviso, zugeschrieben

      Est: €15,000 - €20,000

      CORNELIA PRÄSENTIERT IHRE SÖHNE TIBERIUS UND GAIUS GRACCHUS EINER FRAU Öl auf Leinwand. Doubliert. 148 x 112 cm. In dekorativem Rahmen. Cornelia, Tochter des Scipio und die Mutter der Gracchen, war eine bemerkenswerte Frau im Rom des 2. Jahrhunderts v. Chr.. Auf dem Gemälde ist zu sehen, wie sie von einer linksseitig stehenden, luxusverwöhnten Campanerin nach ihrem wertvollsten Schmuck befragt wird. Selbstbewusst weist die in einem gelb-bläulichem Gewand Sitzende mit dem Zeigefinger auf ihre Söhne Tiberius Gracchus und Gaius Gracchus, mit denen sie hier eine Dreiergruppe voll inniger Vertrautheit bildet. Cornelia gilt als Sinnbild der tugendhaften, durch hohe Bildung ausgezeichneten Mutter. Die sinnlich-schöne Campanerin stellt dazu das Gegenmodell weiblichen Daseins dar. Anmerkung: Der Künstler studierte in Rom bei Giuseppe Cesari, Francesco Albani und Pietro da Cortona. Sein Werk zeigt auch den Einfluss Caravaggios. Er ließ sich vor 1629 in Venedig nieder. Ab 1656 zog er nach Treviso, wo er 1661 starb. (13908115) (18) Francesco Ruschi, ca. 1605 Rome – 1661 Treviso, attributed CORNELIA PRESENTING HER SONS TIBERIUS AND GAIUS GRACCHUS TO A WOMAN Oil on canvas. Relined. 148 x 112 cm.

      Hampel Fine Art Auctions
    • Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attribuito
      Feb. 20, 2024

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attribuito

      Est: €3,000 - €5,000

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attribuito Ritorno del figliol prodigo Olio su tela 94,5 x 134,5 cm Dopo un apprendistato nella bottega del Cavalier d'Arpino, fu a stretto contatto con alcune personalità di spicco del caravaggismo romano degli anni Venti. Nello stesso tempo coltivò l'amicizia con Francesco Albani, e si interessò a quanto proposto da Pietro da Cortona. Tra il 1628 e il 1629 giunse a Venezia, dove fece sua la lezione del Veronese. Secondo lo storiografo Carlo Ridolfi, a Ruschi fu chiesto, dalle autorità della Serenissima, di «rinnovare» due teleri del Tintoretto in Palazzo Ducale, seguiti da incarichi prestigiosi, come la decorazione del soffitto della chiesa di S. Anna a Venezia e alcuni dipinti di storia romana e con episodi biblici, per il collezionismo privato. Nel 1656 si trasferì a Treviso, dove operò in varie chiese del luogo e del contado, pur mantenendo saldi i contatti con Venezia da dove arrivarono significative commissioni per il duomo di Murano a la chiesa di Santa Teresa. La pittura di Ruschi si pone come anello di congiunzione tra il tardo manierismo romano e quello veneziano. A lui deve qualcosa il Carpioni, ma soprattutto la generazione di pittori accademici nati anche grazie al suo apporto: Giovanni Carboncino, Valentin Lefèbre, Giovanni Antonio Flumiani oltre a Antonio Zanchi, Pietro Negri, Francesco Rosa e Federico Cervelli, che il Temanza (1738, 1963, p. 84) ci dice essere stati suoi allievi. Francesco Ruschi (Rome 1600/1610 - Treviso 1661) attributed Return of the Prodigal Son Oil on canvas 94,5 x 134,5 cm

      Lucas Aste
    • Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) e bottega
      Feb. 20, 2024

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) e bottega

      Est: €3,400 - €5,500

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) e bottega Salomè con la testa del Battista Olio su tela 97 x 130 cm Dopo un apprendistato nella bottega del Cavalier d'Arpino, fu a stretto contatto con alcune personalità di spicco del caravaggismo romano degli anni Venti. Nello stesso tempo coltivò l'amicizia con Francesco Albani, e s'interessò a quanto proposto da Pietro da Cortona. Tra il 1628 e il 1629 giunse a Venezia, dove fece sua la lezione del Veronese. Secondo lo storiografo Carlo Ridolfi, a Ruschi fu chiesto, dalle autorità della Serenissima, di «rinnovare» due teleri del Tintoretto in Palazzo Ducale, seguiti da incarichi prestigiosi, come la decorazione del soffitto della chiesa di S. Anna a Venezia e alcuni dipinti di storia romana e con episodi biblici, per il collezionismo privato. Nel 1656 si trasferì a Treviso, dove operò in varie chiese del luogo e del contado, pur mantenendo saldi i contatti con Venezia da dove arrivarono significative commissioni per il duomo di Murano a la chiesa di Santa Teresa. La pittura di Ruschi si pone come anello di congiunzione tra il tardo manierismo romano e quello veneziano. A lui deve qualcosa il Carpioni, ma soprattutto la generazione di pittori accademici nati anche grazie al suo apporto: Giovanni Carboncino, Valentin Lefèbre, Giovanni Antonio Flumiani oltre a Antonio Zanchi, Pietro Negri, Francesco Rosa e Federico Cervelli, che il Temanza (1738, 1963, p. 84) ci dice essere stati suoi allievi. Francesco Ruschi (Rome 1600/1610 - Treviso 1661) and workshop Salome With the Head of the Baptist Oil on canvas 97 x 130 cm

      Lucas Aste
    • FRANCESCO RUSCHI (ROME C.1600-1661 VENICE) An allegory of the Fifth and Sixth Beatitudes (Pureness of Heart and... oil on canvas, shaped, unframed 60 1/2 x 91 1/2 in. (153.8 x 232.5 cm.) 75
      May. 25, 2023

      FRANCESCO RUSCHI (ROME C.1600-1661 VENICE) An allegory of the Fifth and Sixth Beatitudes (Pureness of Heart and... oil on canvas, shaped, unframed 60 1/2 x 91 1/2 in. (153.8 x 232.5 cm.) 75

      Est: $80,000 - $120,000

      FRANCESCO RUSCHI (ROME C.1600-1661 VENICE) An allegory of the Fifth and Sixth Beatitudes (Pureness of Heart and... oil on canvas, shaped, unframed 60 1/2 x 91 1/2 in. (153.8 x 232.5 cm.)

      Christie's
    • Francesco Ruschi (Roma 1610 - Treviso 1661), Cornelia presenta i suoi figli Tiberio e Gaio Sempronio Gracco a una matrona che le aveva mostrato i suoi gioielli
      May. 04, 2023

      Francesco Ruschi (Roma 1610 - Treviso 1661), Cornelia presenta i suoi figli Tiberio e Gaio Sempronio Gracco a una matrona che le aveva mostrato i suoi gioielli

      Est: €9,500 - €19,000

      Il pittore si forma alla 'Torretta' del Cavalier d'Arpino a Roma, e fondamentale durante il soggiorno romano è l'incontro con la pittura caravaggesca. Questo dipinto è però ascrivibile ad una fase successiva della sua produzione, quella legata all'esperienza veneziana, a partire dal 1620. La città lagunare era in quel periodo in una sorta di 'torpore creativo' causato dal declino della Repubblica. In questo clima di incertezza importanti pittori come il Ruschi, volgono lo sguardo alle cromie e alle atmosfere del XVI secolo e alle tematiche moraleggianti della pittura di storia - come in questo caso - o a composizioni leggere e di intrattenimento.

      Telearte
    • Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attribuito
      Feb. 21, 2023

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attribuito

      Est: €800 - €1,200

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attribuito Santa Chiara Olio su tela 78,5 x 59,5 cm Dopo un apprendistato nella bottega del Cavalier d'Arpino, Francesco Ruschi fu a stretto contatto con alcune personalità di spicco del caravaggismo romano degli anni Venti. Contemporaneamente coltivò l'amicizia con Francesco Albani e si interessò a quanto proposto da Pietro da Cortona, come l'opera Ercole e Onfale. Tra il 1628 e il 1629 giunse a Venezia, probabilmente al seguito del padre medico. Alla sua lezione fu legato sia Carpioni sia la generazione di pittori come Giovanni Carboncino, Giovanni Antonio Flumiani, Antonio Zanchi, Pietro Negri, Francesco Rosa e Federico Cervelli, che Temanza (1738, 1963, p. 84) ci dice esser stati suoi allievi. Francesco Ruschi (Rome 1600/1610 - Treviso 1661) attributed St. Clare Oil on canvas 78,5 x 59,5 cm

      Lucas Aste
    • FRANCESCO RUSCHI
      Nov. 29, 2022

      FRANCESCO RUSCHI

      Est: €5,000 - €8,000

      (Roma, 1598 circa - Treviso, 1661) Maddalena Olio su tela, cm 69,5X56 Formatosi a Roma a contatto con il Cavalier d'Arpino, Pietro da Cortona, Francesco Albani e i caravaggeschi del secondo decennio, il Ruschi si trasferì a Venezia dove giunse prima del 4 gennaio 1629. A Venezia il pittore frequentò il circolo del letterato Gian Francesco Loredan, per il quale realizzò alcuni frontespizi. Tra il 1639 e il 1641 Francesco portò a compimento la sua commissione più impegnativa: le quattordici tele destinate a decorare il soffitto di Sant'Anna a Venezia, purtroppo disperse nel corso del XIX secolo. Nel 1656 circa il Ruschi si trasferì a Treviso, eseguendo, secondo le fonti, numerose opere. A questo periodo risalgono anche alcune pale di soggetto religioso per le chiese veneziane, come San Clemente e Santa Teresa. Il riferimento attributivo della tela in esame nasce per alcune similitudini stilistiche, come la Venere piange Adone della collezione George Encil alle Bahamas, che il Pallucchini, nel 1981 (cfr. R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Milano, vol. I, p. 164, vol. Il, fig. 484), colloca cronologicamente all'inizio del periodo veneziano, sul finire degli anni Venti, quando il pittore entra in contatto con le opere lasciate da Paolo Veronese nel capoluogo veneto e ne rimane fortemente condizionato, ma sembrano ancor vive le ascendenze classiciste romane dell'Arpino. Si ringrazia Giorgio Fossaluzza per l'attribuzione. Bibliografia di riferimento. R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Milano, vol. I, pp. 164-168 M. Monticelli, Ruschi Francesco, in La pittura in Italia. Il Seicento, a cura di M. Gregori ; E. Schleier, II, Milano 1989, p. 873 L. Muti, Una Rachele di Francesco Ruschi, in A tu per tu con la pittura. Studi e ricerche di storia dell'arte, a cura di L. Muti ; D. De Sarno Prignano, Faenza 2002, pp. 110-113

      Wannenes Art Auctions
    • Francesco Ruschi (Roma 1610 - Treviso 1661), Cornelia presenta i suoi figli Tiberio e Gaio Sempronio Gracco a una matrona che le aveva mostrato i suoi gioielli
      Nov. 03, 2022

      Francesco Ruschi (Roma 1610 - Treviso 1661), Cornelia presenta i suoi figli Tiberio e Gaio Sempronio Gracco a una matrona che le aveva mostrato i suoi gioielli

      Est: €18,000 - €25,000

      Il pittore si forma alla 'Torretta' del Cavalier d'Arpino a Roma, e fondamentale durante il soggiorno romano è l'incontro con la pittura caravaggesca. Questo dipinto è però ascrivibile ad una fase successiva della sua produzione, quella legata all'esperienza veneziana, a partire dal 1620. La città lagunare era in quel periodo in una sorta di 'torpore creativo' causato dal declino della Repubblica. In questo clima di incertezza importanti pittori come il Ruschi, volgono lo sguardo alle cromie e alle atmosfere del XVI secolo e alle tematiche moraleggianti della pittura di storia - come in questo caso - o a composizioni leggere e di intrattenimento.

      Telearte
    • Francesco Ruschi (Rome 1610 - Treviso 1661), Cornelia presenting her sons Tiberius and Gaius Sempronius Gracchus to a matron who had shown her her jewellery
      Mar. 16, 2022

      Francesco Ruschi (Rome 1610 - Treviso 1661), Cornelia presenting her sons Tiberius and Gaius Sempronius Gracchus to a matron who had shown her her jewellery

      Est: €18,000 - €25,000

      The painter trained at the 'Torretta' of Cavalier d'Arpino in Rome, and his encounter with Caravaggio's painting was fundamental during his stay in Rome. This work, however, can be ascribed to a later phase of his production linked to the Venetian experience, starting in 1620. At that time, the lagoon city was in a sort of 'creative torpor' caused by the decline of the Republic. In this climate of uncertainty, important painters such as Ruschi, turned their gaze to the colours and atmospheres of the 16th century and to the moralising themes of history painting - as in this case - or to light and entertaining compositions.

      Telearte
    • Francesco Ruschi (Roma 1610 - Treviso 1661), “Agar e l'Angelo”.
      Mar. 03, 2022

      Francesco Ruschi (Roma 1610 - Treviso 1661), “Agar e l'Angelo”.

      Est: €12,000 - €25,000

      Ancient paintings - Francesco Ruschi (Roma 1610 - Treviso 1661), “Agar e l'Angelo”. Olio su tela, H cm 132x107 - 158x136 Opera accompagnata dal parere scritto del Professor Egidio Martini. Provenienza: importante collezione privata.

      Gregory's Casa d'Aste
    • Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attibuito
      Feb. 22, 2022

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attibuito

      Est: €2,000 - €3,000

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) attibuito San Giacomo Maggiore Olio su tela 82 x 65 cm Dopo un apprendistato nella bottega del Cavalier d’Arpino, Francesco Ruschi è a stretto contatto con alcune personalità di spicco del caravaggismo romano degli anni Venti. Contemporaneamente coltiva l’amicizia con Francesco Albani, interessandosi a quanto proposto da Pietro da Cortona, come “Ercole e Onfale", Christie’s a New York nel 2001, conferma. Tra il 1628 e il 1629 giunge a Venezia, probabilmente al seguito del padre medico. L’ambiente veneziano impresse sulla sua tavolozza un amore verso Veronese, percepibile nei dipinti degli anni Trenta. Secondo lo storiografo Carlo Ridolfi, a Ruschi fu chiesto dalle autorità della Serenissima di «rinnovare» due teleri del Tintoretto in Palazzo Ducale, visto che lo consideravano in grado di comprendere e calarsi nello stile del grande maestro veneziano meglio di altri. Tra il 1639 e il 1651 si dedicò a uno degli incarichi più impegnativi e prestigiosi, come la decorazione del soffitto della chiesa di S. Anna a Venezia e alcuni i dipinti di storia romana e con episodi biblici per il collezionismo privato, riconoscibili per i contorni netti e le cromie ricche dai toni acidi e stridenti, in cui emerge la sua vocazione decorativa, elaborata in un classicismo accademico, elegante sino alla leziosità. Al quinto decennio si collocano il S. Giovanni Battista che indica Cristo come l’Agnello di Dio, della basilica di S. Giusto a Trieste; la S. Orsola delle Gallerie dell’Accademia di Venezia; l’Allegoria della Verità e della Misericordia di Odessa (Museo di arte occidentale e orientale), nonché la Diana nella pinacoteca Querini Stampalia a Venezia. Nel 1656 si trasferisce a Treviso, dove opera al servizio di varie chiese del luogo e del contado. Rimangono ben saldi i contatti con Venezia da dove arrivano significative commissioni per il duomo di Murano a la chiesa di Santa Teresa. La pittura di Ruschi si pone come anello di congiunzione tra il tardo manierismo e quello veneziano, con il suo particolare avvicinamento ai modi veronesiani. A lui deve qualcosa il Carpioni, ma soprattutto la generazione di pittori cresciuti anche grazie al suo apporto: Giovanni Carboncino, Valentin Lefèbre, Giovanni Antonio Flumiani oltre a Antonio Zanchi, Pietro Negri, Francesco Rosa e Federico Cervelli, che il Temanza (1738, 1963, p. 84) ci dice essere stati suoi allievi. Francesco Ruschi (Rome 1600/1610 - Treviso 1661) attributed St. James Major Oil on canvas 82 x 65 cm

      Lucas Aste
    • Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661)
      Sep. 14, 2021

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661)

      Est: €8,000 - €12,000

      Francesco Ruschi (Roma 1600/1610 - Treviso 1661) Salomè con la testa del Battista Olio su tela Salome with the head of the Baptist Oil on canvas 74 x 92 cm Dopo un apprendistato nella bottega del Cavalier d’Arpino, è a stretto contatto con alcune personalità di spicco del caravaggismo romano degli anni Venti. Nello stesso tempo coltiva l’amicizia con Francesco Albani, e s’interessa a quanto proposto da Pietro da Cortona, come “Ercole e Onfale", Christie’s a New York nel 2001, conferma. Tra il 1628 e il 1629 giunge a Venezia, probabilmente al seguito del padre medico. L’ambiente veneziano impresse sulla sua tavolozza un amore verso Veronese, percepibile nei dipinti degli anni Trenta. Secondo lo storiografo Carlo Ridolfi, a Ruschi fu chiesto, dalle autorità della Serenissima, di «rinnovare» due teleri del Tintoretto in Palazzo Ducale, visto che lo consideravano in grado di comprendere e calarsi nello stile del grande maestro veneziano meglio di altri. Tra il 1639 e il 1651 si dedicò a uno degli incarichi più impegnativi e prestigiosi, come la decorazione del soffitto della chiesa di S. Anna a Venezia e alcuni i dipinti di storia romana e con episodi biblici per il collezionismo privato, riconoscibili per i contorni netti e le cromie ricche dai toni acidi e stridenti, in cui emerge la sua vocazione decorativa, elaborata in un classicismo accademico, elegante sino alla leziosità. Al quinto decennio si collocano il S. Giovanni Battista che indica Cristo come l’Agnello di Dio, della basilica di S. Giusto a Trieste; la S. Orsola delle Gallerie dell’Accademia di Venezia; e l’Allegoria della Verità e della Misericordia di Odessa (Museo di arte occidentale e orientale), nonchè la Diana nella pinacoteca Querini Stampalia a Venezia. Nel 1656 si trasfere a Treviso, dove opera al servizio di varie chiese del luogo e del contado, comunque rimangono ben saldi i contatti con Venezia da dove arrivano significative commisioni per il duomo di Murano a la chiesa di Santa Teresa. La pittura di Ruschi si pone come anello di congiunzione tra il tardo manierismo e quello veneziano, con il suo particolare avvicinamento ai modi veronesiani. A lui deve qualcosa il Carpioni, ma soprattutto la generazione di pittori macadamizzanti nati anche grazie al suo apporto: Giovanni Carboncino, Valentin Lefèbre, Giovanni Antonio Flumiani oltre a Antonio Zanchi, Pietro Negri, Francesco Rosa e Federico Cervelli, che il Temanza (1738, 1963, p. 84) ci dice essere stati suoi allievi. La nostra tela mostra significative aderenze con quanto il Ruschi ha prodotto circa a metà del secolo Diciassettesimo, per esempio, con le sopraccitate Allegoria della Verità e della Misericordia (olio su tela, 71,2 x 106,8 cm; Odessa, Museo d’Arte Occidentale e Orientale) e l’Ercole e Onfale, esitata da Christie’s a New York il 3 ottobre del 2001

      Lucas Aste
    • FRANCESCO RUSCHI (attr. a)
      Dec. 21, 2020

      FRANCESCO RUSCHI (attr. a)

      Est: €1,000 - €2,000

      (Roma, 1598 circa - Treviso, 1661) Didone piangente Olio su tela, cm 120X80 Formatosi a Roma a contatto con il Cavalier d'Arpino, Pietro da Cortona, Francesco Albani e i caravaggeschi del secondo decennio, il Ruschi si trasferì a Venezia dove giunse prima del 4 gennaio 1629. A Venezia il pittore frequentì il circolo del letterato Gian Francesco Loredan, per le cui opere il realizzì alcuni frontespizi. Trail 1639 e il 1641 Francesco portì a compimento la sua commissione più impegnativa: le quattordici tele destinate a decorare il soffitto di Sant'Anna a Venezia, purtroppo disperse nel corso del XIX secolo. Nel 1656 circa il Ruschi si trasferì a Treviso, eseguendo, secondo le fonti, numerose opere. A questo periodo risalgono anche alcune pale di soggetto religioso per le chiese veneziane, come San Clemente e Santa Teresa. Il riferimento attributivo della tela in esame nasce per alcune similitudini stilistiche, come la Venere piange Adone della collezione George Encil alle Bahamas, che il Pallucchini, nel 1981 (cfr. R. Pallucchini, 'La pittura veneziana del Seicento', Milano, vol. I, p. 164, vol. Il, fig. 484), colloca cronologicamente all'inizio del periodo veneziano, sul finire degli anni Venti, quando il pittore entra in contatto con le opere lasciate da Paolo Veronese nel capoluogo veneto e ne rimane fortemente condizionato, ma sembrano ancor vive l'ascendenze classiciste romane dell'Arpino.

      Wannenes Art Auctions
    • FRANCESCO RUSCHI 1598-1661 RACHELE CHE NASCONDE GLI IDOLI RACHEL HIDING THE IDOLS
      Sep. 22, 2020

      FRANCESCO RUSCHI 1598-1661 RACHELE CHE NASCONDE GLI IDOLI RACHEL HIDING THE IDOLS

      Est: -

      Rachel hiding the idols Oil on canvas.  36.61 x 45.28 in. TAGS: Paintings

      Aste Bolaffi
    • FRANCESCO RUSCHI (attr. a)
      May. 29, 2019

      FRANCESCO RUSCHI (attr. a)

      Est: €2,000 - €3,000

      (Roma, 1598 circa - Treviso, 1661) Didone piangente Olio su tela, cm 120X80 Formatosi a Roma a contatto con il Cavalier d'Arpino, Pietro da Cortona, Francesco Albani e i caravaggeschi del secondo decennio, il Ruschi si trasferì a Venezia dove giunse prima del 4 gennaio 1629. A Venezia il pittore frequentò il circolo del letterato Gian Francesco Loredan, per le cui opere il realizzò alcuni frontespizi. Trail 1639 e il 1641 Francesco portò a compimento la sua commissione più impegnativa: le quattordici tele destinate a decorare il soffitto di Sant'Anna a Venezia, purtroppo disperse nel corso del XIX secolo. Nel 1656 circa il Ruschi si trasferì a Treviso, eseguendo, secondo le fonti, numerose opere. A questo periodo risalgono anche alcune pale di soggetto religioso per le chiese veneziane, come San Clemente e Santa Teresa. Il riferimento attributivo della tela in esame nasce per alcune similitudini stilistiche, come la Venere piange Adone della collezione George Encil alle Bahamas, che il Pallucchini, nel 1981 (cfr. R. Pallucchini, 'La pittura veneziana del Seicento', Milano, vol. I, p. 164, vol. Il, fig. 484), colloca cronologicamente all'inizio del periodo veneziano, sul finire degli anni Venti, quando il pittore entra in contatto con le opere lasciate da Paolo Veronese nel capoluogo veneto e ne rimane fortemente condizionato, ma sembrano ancor vive l'ascendenze classiciste romane dell'Arpino.

      Wannenes Art Auctions
    • Attribué à Francesco RUSCHI
      May. 23, 2017

      Attribué à Francesco RUSCHI

      Est: €4,000 - €6,000

      Attribué à Francesco RUSCHI (1605 - 1661) L’enlèvement de Ganymede Toile ovale 221 x 119,5 cm Accidents et restaurations Sans cadre Dans notre tableau, Ganymède est une reprise partielle de la toile, L’Enlèvement de Ganymède (177 x 186,5 cm), attribuée à Damiano Mazza et conservée à la National Gallery de Londres (voir C. Baker et T. Henry, The National Gallery. Complete Illustrated Catalogue, Londres, 1995, reproduit en couleur p. 443).

      Cornette de Saint-Cyr
    • ATTRIBUE A FRANCESCO RUSCHI (1605-1661) L’enlèvement de Ganymede Toile oval
      Nov. 22, 2016

      ATTRIBUE A FRANCESCO RUSCHI (1605-1661) L’enlèvement de Ganymede Toile oval

      Est: €5,000 - €7,000

      ATTRIBUE A FRANCESCO RUSCHI (1605-1661) L’enlèvement de Ganymede Toile ovale 221 x 119,5 cm Accidents et restaurations Sans cadre Dans notre tableau, Ganymède est une reprise partielle de la toile, L’Enlèvement de Ganymède (177 x 186,5 cm), attribuée à Damiano Mazza et conservée à la National Gallery de Londres (voir C. Baker et T. Henry, The National Gallery. Complete Illustrated Catalogue, Londres, 1995, reproduit en couleur p. 443).

      Cornette de Saint-Cyr
    • Francesco RUSCHI (Rome 1610 Venise 1661) David et
      Jun. 12, 2009

      Francesco RUSCHI (Rome 1610 Venise 1661) David et

      Est: €40,000 - €60,000

      Francesco RUSCHI (Rome 1610 Venise 1661) David et Abigaïl Toile agrandie de 7 cm en hauteur 133,5 x 168 cm PROVENANCE : acquis en 1874 par les ascendants des actuels propriétaires dans une vente anonyme...

      Brissonneau
    • * FRANCESCO RUSCHI ROME CIRCA 1610- CIRCA 1661 VENICE
      May. 27, 2004

      * FRANCESCO RUSCHI ROME CIRCA 1610- CIRCA 1661 VENICE

      Est: $30,000 - $40,000

      oil on canvas

      Sotheby's
    • Francesco Ruschi (Rome before 1610-1661 Venice)
      Jan. 23, 2004

      Francesco Ruschi (Rome before 1610-1661 Venice)

      Est: $12,000 - $18,000

      Venus Mourning the Death of Adonis oil on canvas 58 x 47 1/8 in. (147.7 x 119.8 cm.)

      Christie's
    • FRANCESCO RUSCHI (Rome c.1600-1661 Treviso)
      Jun. 07, 2002

      FRANCESCO RUSCHI (Rome c.1600-1661 Treviso)

      Est: $100,000 - $150,000

      An allegory of the Fifth and Sixth Beatitudes (Pureness of Heart and Forgiveness) oil on shaped canvas 601/2 x 91.2 in. (153.7 x 232.4 cm.) PROVENANCE Commissioned for the Church of Sant'Anna, Venice circa 1640, in situ until 1806 (see below). Anon. Sale, Heilbing, Munich, July 1922, lot 420. LITERATURE F. Sansovino and G. Martinioni, Venezia citt… nobilissima et singolare, Venice, 1663, pp. 23-24. M. Boschini, Le Minere della Pittura, Venice, 1664, pp. 158ff. M. Boschini, Le Ricche Minere della Pittura Veneziana, Venice, 1674, under 'Castello 8.' D. Martinelli, Il ritratto di Venezia, I, Venice, 1684, p. 84. A. Zanetti, Della pittura veneziana, II, Venice, 1771, pp. 524-525. E.A. Safarik. 'Per la pittura veneta del Seicento: Francesco Ruschi', Romisches Jahrbuch fr kunstgeschichte, 1976, pp. 315-327 and 334, illustrated p. 317, fig. 14 and p. 321, figs. 19 and 20, as location unknown. M. Monticelli, in La pittura nel Veneto, (ed. Mauro Lucco), II, Milan, 2001, p. 872. NOTES Born in Rome circa 1600, Ruschi moved to Venice shortly before 1629, at the invitation of an ambassador for whom he had painted a number of works in the capital. The present painting comes from an impressive decorative scheme executed by the artist for the ceiling of the convent of Sant'Anna in Venice. Located near the Church of San Pietro di Castello, the convent was designed by Francesco Conti and built by 1639, from which time Ruschi worked on the commission until around 1651 (or possibly 1659; see Safarik; op. cit., p. 318). The ceiling, which was the most notable part of the convent's decoration, is described by Martinioni ( loc. cit. ): it was comprised of fourteen canvases (with a large oval in the center), depicting the Four Gifts of the Beatified Body, six parables from the Gospel of Saint Matthew and the eight Beatitudes (including the present work). Once completed, the ceiling drew much praise: Boschini ( loc. cit. ), a contemporary of Ruschi who had been thus far one of the artist's detractors, considered it 'opera la pi— singolare, che abbia fatto' ('the most exceptional work done by the artist'), while, in the following century, Zanetti ( loc. cit. ) called it 'una delle migliori sue opere' ('one of his best works'). More recently in an article that discusses the project in some depth, Safarik ( op. cit., p. 326) has described the decoration as '...certamente un capolavoro del Ruschi nel campo della pittura decorativa, un lavoro ben equilibrato, un complesso di notevole importanza' ('certainly a masterpiece by Ruschi in the field of decorative painting, a well balanced work, a scheme of considerable importance.'). The decorative ensemble was dispersed when the convent was closed in 1806. The paintings appear to have passed first into the collection of Conte Luigi Savorgan, assembled in the palazzo di Santa Maria Formosa, and thence, in 1817, into the possession of Mons. Pietro Steffer, rector of the Patriarchal Seminary. By 1837, an unidentified painting with two figures by Ruschi is recorded in the Palazzo Ducale, and, a year later, this and the rest of the group appear to have been sold. Safarik ( ibid., p. 325) suggests that three paintings in the Museo Ceralbo, Madrid, published by in 1964 P‚rez-S nchez, should be seen as part of the Sant'Anna scheme (A. P‚rez-S nchez, 'Algunos quadros in‚ditos del barroco veneciano', Goya, 59, 1964, pp. 346-347). In his reconstruction of the scheme based on contemporary accounts, Safarik ( op. cit., p. 326) notes that it is also of significance for its iconographic program. In the present composition, for example, it is interesting to note that Ruschi--while following Ripa's Iconologia for the depictions of the two Beatitudes represented here--has chosen to portray the two figures together in one canvas and thereby introduced an element of intimacy and dialogue between them. Although the monumental scale of the figures reveals Ruschi's Roman training, the composition itself shows his interest in the grand Venetian decorative schemes executed by such sixteenth-century masters as Veronese and Tintoretto--see, for example, the former's set of Virtues in the Palazzo Ducale, Venice. However, Ruschi's scheme is not merely imitative of such works, but also looks forward to the next generation of Venetian artists who were also to produce similar ceiling decorations, such as Antonio Bellucci, Sebastiano Ricci and Giambattista Tiepolo. SALESROOM NOTICE PLEASE NOTE THAT THIS LOT HAS BEEN WITHDRAWN.

      Christie's
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