Lot 251: Bottega di Giovanni Battista Foggini (1652-1725) Firenze, Italia, seconda metà del secolo XVII , A marble bust of Grand Duchess Vittoria della Rovere de' Medici (1622-1695)

BUSTO IN MARMO DELLA GRAN DUCHESSA VITTORIA DELLA ROVERE DE' MEDICI (1622-1695) i capelli a boccoli sulle spalle, con nastro sulla testa, il petto fasciato e centrato da fiocco, su plinto in marmo verde centrato da cartiglio

cm 83x30

PROVENIENZA
Collezione Bardini, Firenze; venduto nel 1899, n. 385, con attribuzione al Bernini;
Didier Aaron, Parigi BIBLIOGRAFIA
K. Lankheit, Florentinische Barokplastick, Monaco, 1962, pp.75-77.
Gli Ultimi Medici, Il Tardo Barocco a Firenze, 1670-1743, catalogo della mostra, Firenze, 1974, pp.68,69, cat. n 32.
K. Langedijk, The Portraits of the Medici, Firenze, 1983, pp.1502, 1503
G. Pratesi, Repertorio della scultura fiorentina del Seicento e Settecento, Torino, 1193, vol II, tav.160 Il marmo ritrae Vittoria della Rovere, Granduchessa di Toscana (1622-1694) e segue pressoché fedelmente, tranne alcuni minuti dettagli, il marmo di Giovanni Battista Foggini (1652-1725) oggi alla National Gallery of Art di Washington (Widener Collection A-124).
Il busto proveniva dalle collezioni medicee e faceva parte di un gruppo di ritratti di membri della famiglia eseguiti dallo stesso Foggini; passò poi nella raccolta Capponi e infine in quella Bardini dove fu acquistato da Duveen e da questi ceduto a Joseph E.Widener (K. Lankheit, Florentinische Barockplastick, Monaco, 1962, tav. 171, pp.75-77).
Le strettissime similitudini del marmo qui presentato con quello proveniente dalle collezioni medicee, l'identità delle misure e la sua accurata tecnica esecutiva fanno supporre che esso sia un'opera approntata nella bottega di Foggini all'epoca stessa dell'esecuzione del prototipo oggi a Washington. Si noterà anche come il peduccio che regge entrambe le opere sia stato eseguito con gli stessi materiali -bardiglio e marmo statuario- e consti di una cartouche assai simile in entrambe gli esemplari.
Karla Langedijk (op. citata, Firenze, 1983, pp.1502-1503) illustrando il busto di Vittoria della Rovere a Washington, cita alcune derivazioni fra cui una in collezione privata (da identificarsi con quella riprodotta in G. Pratesi, op. cit. vol. II, tav.160) e una già a Palazzo Serristori, a Firenze, riprodotta nel catalogo Sotheby's Parke Bernet Italia, Firenze, 9-16 maggio 1977, asta che non ebbe mai luogo. Vittoria della Rovere, figlia di Federico Ubaldo della Rovere e di Claudia de'Medici sposò nel 1634 il Granduca Ferdinando II. Ultima erede del grande casato che aveva retto Urbino per due secoli, portò con sé in dote un nucleo di straordinari capolavori artistici che tuttora formano parte delle raccolte granducali di Firenze. La datazione del busto è indicata dagli storici intorno al 1685-90: il fatto che lo scultore effigi qui la Granduchessa con fattezze giovanili non è insolito giacché anche in altri dei busti che formavano la serie dei ritratti medicei Foggini espresse fattezze non prese dal vero rifacendosi piuttosto a prototipi pittorici più antichi. The bust of Vittoria della Rovere, Grand-duchess of Tuscany (1622-1694) correspond exactly to the marble scoulpted by Giovanni Battista Foggini (1652-1725), today in the National Gallery of Art, Washington (Widener Collection , inv. A-124). That bust was originally in the Medici's collections, forming part of a series of busts, executed by Foggini, with portaits of members of the family that ruled Tuscany. The group divided, the portrait of Vittoria became belonged to the Capponi and later to the Bardini collection. Acquired by Duveen in the Bardini sale in the late 19th century it passed thence in Widener's possesion (K. Lankheit, Florentinische Barockplastick, Munich, 1962, pl. 171, pp.75-77). The correspondence in details and size between the bust here presented and that in Washington, corroborate by the exquisite technical skill, allow the attribution of the bust here presented to the workshop of Foggini, executed probably at the same moment of the original. Even the grey marble support appears of the same model, worked in the same materials and with a similar cartouche.
Karla Langedijk (The Portaits of the Medici, Florence, 1983, pp.1502-1503) list two replicas of the bust representing Vittoria della Rovere, one in a private collection (more recently reproduced in G. Pratesi, Repertorio della scultura fiorentina del Seicento e Settecento, Turin, 1993, vol. II, pl.160) and a second formerly in the Palazzo Serristori, Florence, reproduced in the catalogue of the sale of the palace (Sotheby's Parke Bernet Italia, Firenze, May, 9-16 1977, the auction was never held). Vittoria della Rovere was the daughter of Federico Ubaldo della Rovere and Claudia de'Medici; married in 1634 the Grand-duke Ferdinando II de'Medici and -as the last heiress of a family that ruled Urbino for two centuries- brought in Florence a spectacular group of paintings that is still one of the most important part in the Florentine collection. At the time Foggini executed her bust -according to scholars 1685-90 ca.- she was an elder woman but she is represented with young features: this is not surprising as others member of the family in the Foggini's series of busts were represented the same, idealizing the representation of a dinasty for the future. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha comunicato per questo lotto il diniego del rilascio dell'Attestato di Libera Circolazione e la dichiarazione di interesse storico artistico particolarmente importante. The Ministero per i Beni e le Attività Culturali has denied the export licence for this lot and it has declared its importance in the context of the Italian cultural patrimony.