Lot 29: MARCO BANDINELLI E CON RITOCCHI DI G. RENI

MARCO BANDINELLI

Attivo Bologna prima metà XVII Secolo

Attivo nell' Atelier Guido Reni

Amore dormiente

Olio su tela cm 116 x 145

Perizia scritta di Emilio Negro

Citiamo alcuni passi della perizia

"Il dipinto è ben conservato e raffigura Cupido mentre riposa dalle fatiche‌.

Al seicento appartiene il quadro in esame ritrae amore in una elegante sorte di alcova foderata di rasi rossi‌l’arco doro che egli usava per far nascere l’amore.

Sul lato destro della tela su scorge un brano paesaggistico vagamente arcadico‌..E’ da questi dettagli non causali che si riesce a comprendere il nascosto significato iconografico dell’elegante raffigurazione, ispirata al piÚ celebrato dramma pastorale di Giovan Battista Guarini; Il pastor fido, dato alle stampe a Venezia nel 1590. Gioverà ricordare che questo poema ambientato in arcadia fu uno dei piÚ famosi del grand Siècle. Conobbe oltre cento ristampe‌..Sicchè si può supporre che esso fu destinato a decorare le pareti di un’alcova‌‌..Con maggiore precisione si può riconoscere il modus operandi di un capace pittore di scuola bolognese Il nostro amor dormiente è ispirato infatti ma con variante ad analogo soggetto di Guido (Reni)

Tali peculiari caratteri consentono di riconoscere l’autore del quadro in un singolare pittore che fÚ attivo nell’affolato atelier Reniano tra gli altri valenti discepoli, cioè Marco Bandinelli‌. che ebbe un rapporto decisamente avvantaggiato con Reni, perchÊ oltre a dipingere svolgeva pure altre mansioni di fiducia.

Forse in ragione di ciò seppur bravo, non fÚ particolarmente attivo come pittore, anche se attraverso la sua principale opera sopravvissuta (Maria che intercede per i figli Zebedeo, Bologna Pinacoteca Nazionale).

Nella sezione destra è agevole rintracciare le medesime caratteristiche del nostro Amor dormiente; vale a dire una perizia tecnica fedelissima al modus operandi del maestro rielaborata nella sua bottega con la prevalente partecipazione di Marco Bandinelli, pittore ancora ingiustamente poco noto e l’intervento di Reni stesso in alcune parti dei teneri incarnati e nel panneggio serico."

Tratto dalla perizia di Emilio Negro

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