Lot 107: VITTORE GIUSEPPE GHISLANDI, DETTO FRÀ GALGARIO BERGAMO 1655-1743

MATERIAL/MEDIUM
olio su tela

106.5 x 75 cm.

La definitiva promozione dell'opera del pittore Vittore Ghislandi, detto Fra' Galgario, avendo preso gli ordini nel convento bergamasco del Galgario, avvenne ad opera di Roberto Longhi, in occasione della storica mostra sul realismo lombardo, svoltasi a Milano nel 1953.
Il pittore bergamasco, attivo tra Sei e Settecento principalmente a Bergamo, dopo un periodo formativo a Venezia, si colloca nel filone lombardo della pittura della realtà: quella che da Moroni a Ceresa arriva fino a Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto.
La ritrattistica di Fra' Galgario, infatti, si distingue per la sensibilità verso psicologia e concretezza fisica del personaggio ritratto, che porta in primo piano sentimenti, emozioni ed espressioni. Lontano dall'ideale, dal ritratto aulico ed astratto, Fra' Galgario ci offre una galleria di personaggi veri, di una commovente intensità espressiva che sembrano parlarci o invitarci a scoprirli.
La domanda della committenza, che fu sempre alta specialmente negli anni bergamaschi, proveniva sia da casati prestigiosi che da famiglie meno in vista. Nell'opera che proponiamo è il pittore stesso a fornirci la notizia dell'identità dell'effigiato: Giovanni Dannielli di Guidizzolo, ritratto all'età di sessantacinque anni. Il soggetto, come spesso accade nei ritratti dell'artista, è leggermente ruotato col busto, mentre lo sguardo si volge deciso verso lo spettatore. E' qui che osserviamo tutta la grandezza del ritratto, nell'intensità di questo sguardo penetrante e distaccato.